Dispositivi anticaduta: gli obblighi di legge

I dispositivi anticaduta comprendono sia sistemi di tipo tradizionale, sia allestimenti chiamati linee vita; si tratta di un insieme di diversi dispositivi di protezione individuale che i lavoratori hanno l’obbligo di utilizzare durante i lavori in quota, ad altezze superiori ai 2 metri.

Sono costituiti sia da DPI da indossare, sia da elementi fissi presenti sulle coperture degli edifici; per questi ultimi in varie zone del nostro Paese vigono alcune norme riguardanti l’obbligo di posizionarli su specifiche coperture.

Cosa sono i dispositivi anticaduta


I dispositivi anticaduta collettivi sono costituiti da ancoraggi presenti sugli edifici, predisposti utilizzando ganci, cavi metallici e altre strutture fisse. Esistono poi vari dispositivi anticaduta per la protezione individuale, costituiti da tutti gli accessori che il singolo lavoratore deve indossare e utilizzare per ancorarsi alle strutture presenti a tetto, potendosi muovere comodamente. Parliamo quindi di imbracature di sicurezza, moschettoni, corde e così via, il cui uso è necessario per evitare la caduta durante il lavoro in quota. Ne esistono di diversi modelli e solitamente il tipo di DPI anticaduta da utilizzare può dipendere anche dalla tipologia di linea vita presente sulla copertura di un edificio. Se sei interessato a questo tipo di dispositivi, clicca per scoprire di più.

Quando vige l’obbligo


Per quanto riguarda gli obblighi riguardanti i dispositivi anticaduta si possono evidenziare due diversi concetti:l’obbligo per il datore di lavoro di dotare i suoi dipendenti di dispositivi anticaduta nel caso di lavori in quota e l’obbligo per gli edifici di disporre di una linea vita. Per quanto riguarda il primo obbligo ricordiamo che il Decreto Legge numero 81 del 9 aprile 2008 dichiara che i dispositivi di protezione individuale anticaduta devono essere utilizzati ogni qual volta un lavoratore si trova a più di 2 metri di altezza a svolgere il proprio compito. Il datore di lavoro è tenuto a valutare i rischi che corre il lavoratore in tali situazioni e a fornire allo stesso tutti i DPI che lo proteggano da eventuali cadute e incidenti. Nei cantieri per limitare la possibilità di caduta, di persone e di oggetti, spesso si utilizzano anche reti protettive, pareti ed elementi che impediscano ai lavoratori la possibilità di sporgersi ed evitino la caduta accidentale di materiale sulle persone sottostanti.

L’obbligo della linea vita


I dispositivi di ancoraggio posti sugli edifici sono regolamentati sia a livello europeo che regionale. Le norme europee UNI EN 795 e 11578 specificano le caratteristiche di base che i vari sistemi di ancoraggio devono soddisfare. Per quanto riguarda il posizionamento di linee vita sugli edifici, in Italia non esiste un obbligo per i proprietari di casa di effettuare tale installazione, a livello nazionale. Ad attivarsi, però, in questo senso sono state alcune Regioni, ovvero Lombardia, Emilia Romagna, Sicilia, Toscana, Piemonte, Liguria, Umbria, Marche, Friuli Venezia Giulia, Veneto, Campania, Sardegna e provincia di Trento. In tutte queste zone vige l’obbligo di installazione di linee vita sui nuovi edifici. Non solo, è obbligatoria la predisposizione di linee vita in tutte quelle abitazioni in cui sono eseguite installazioni di nuovi impianti in quota, come ad esempio il posizionamento di un impianto fotovoltaico a tetto.

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