Noia nun te temo, te strappo

Quante cose ogni giorno ci fanno annoiare a morte?
Quante volte nell’arco della giornata sbuffiamo? Io
tante,  anche se mi capita contro voglia
poi di doverle fare. 
Ecco 6 cose della mia routine quotidiana che mi danno veramente
fastidio:
– Farmi la ceretta: per quanto uno possa abituarsi al dolore
e al sadismo dilagante delle estetiste, io personalmente comincio ad annoiarmi
già all’idea di dover prendere l’appuntamento.  Possibile che non abbiano ancora inventato la
ceretta indolore??

– I film troppo scontati: lei ama lui, ma lui non la vuole
perché è un bastardo. Il buono e bruttino della situazione ha sempre avuto un
debole per lei, ma non è mai stato ricambiato. Poi lei dopo l’ennesima batosta da
parte del bastardo apre gli occhi e si scopre innamorata del buono e vissero
per sempre felici e contenti…per carità.

– La gente che arriva in ritardo: io sono una ritardataria
doc, lo ammetto, ma odio profondamente dover aspettare. Proprio per questo mio
difetto, non ne sono abituata.
Si comincia con il fingere di stare al telefono e si passa a
stalkerizzare profili di ragazze su Facebook-Instagram-Twitter che ti stanno
sulle palle solo per passare il tempo, cercando di discostarti il più possibile
dall’immagine di chi aspetta invano, appunto.
– I filosofi su facebook: suona la sveglia, ancora un po’
assonnata apri Facebook per vedere chi ti ha scritto in bacheca alle 2 di
notte, non fai a tempo a realizzare di essere viva che ti imbatti nel Platone
della situazione che generosamente ha deciso di comunicare al mondo che la vita
è breve, carpe diem (ma non era di Orazio? Ecco, appunto.)
– Cercare parcheggio: abitando in centro a Vicenza, non ho
un parcheggio privato e come tanti miei concittadini, in attesa di ottenere
quello per i residenti, ho un abbonamento per le strisce blu, quelle dove
chiunque pagando può parcheggiarsi. Chiaramente si può posteggiare solo nella
propria zona di residenza e si da il caso che dall’inizio di maggio sia proprio
sotto casa mia che hanno deciso di rifare le strade occupando mese dopo mese
sempre più posti per noi con la macchina. Non serve aggiungere altro, vero?
– Lo sciopero dei treni: lo vedete dai miei post, io e
Trenitalia siamo una cosa sola. Se non prendo almeno un treno alla settimana
non sono felice, nonostante i ritardi e spesso la poca gentilezza dei
controllori. Se c’è una cosa che mi da noia davvero, però, sono gli scioperi. Prendere
la macchina non è un’alternativa, puoi solo prendere il treno per andare a
quell’incontro importantissimo di lavoro, sei in ritardo e affannata corri in
stazione per comprarti il biglietto e vedi dal tabellone che treno dopo treno
viene soppresso e speri con il cuore che non succeda anche al tuo, ma succede.
Allora perché per un giorno dare uno strappo alla noia e a
tutto quello che ci fa sbuffare? Lo hanno fatto in molti ieri a Milano,
ritrovandosi per il primo “SRAPPO DAY”, l’iniziativa  per dire basta alla noia, quella brutta cosa
che ci stufa, ci fa venire sonno, ci irrita.
Sanbitter ha pensato bene di dedicare un flash mob per
darci uno strappo a quello che non sopportiamo. A Milano 100 persone giunte
dalle maggiori città di tutta Italia si sono radunate in Piazza Duomo per dire
basta alla noia della routine quotidiana con uno spettacolare Flash Mob al
grido di #daiunostrappo.
Tutti i partecipanti, distinti dalla t-shirt rossa con
l’hashtag #daiunostrappo, hanno accartocciato i loro fogli di carta che
riportavano la “noia” quotidiana a cui farebbero volentieri a meno esorcizzata
da un semplice e simbolico strappo.
A Milano oggi, non c’ero per partecipare a questa
iniziativa, ma un foglio bianco e una penna ce l’ho sempre con me. Quasi quasi
ci scrivo “Parcheggiare”, strappo e torno.

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