Hunter stivali da pioggia: la storia dei boots di gomma amati dai reali inglesi

Può una calzatura tecnica e pensata principalmente per riparare dalla pioggia o per camminare su terreni accidentati diventare un’icona di stile e un fashion brand internazionale? La risposta è sì. Se ti chiami Hunter. Gli stivali di gomma della casa inglese sono uno dei prodotti più iconici della moda britannica, sono ecosostenibili, e a oltre 150 anni dalla loro nascita continuano a essere tra i più ricercati negli shop, online e offline. E sono anche i più amati dalla famiglia reale.

La storia degli stivali Hunter

Il brand Hunter nasce nel lontano 1856 in Scozia. Il merito fu tutto di un imprenditore statunitense, Harry Lee Norris che ebbe l’intuizione di fondare la North British Rubber Company, un’azienda specializzata nella produzione di stivali in gomma. Un’intuizione veramente geniale se pensiamo al clima estremamente piovoso del Regno Unito e alla presenza di terreni fangosi e paludosi.

Nei primi anni la produzione si concentrò sugli stivali da pioggia e sulle divise da lavoro indossate dagli operai nelle fabbriche. Ma fu con la Prima Guerra Mondiale che il marchio assunse fama planetaria. Gli stivali da pioggia Hunter erano estremamente resistenti ed economici e furono scelti anche dall’esercito inglese per la dura vita in trincea. Basti pensare che durante il conflitto ne vennero venduti più di un milione di paia.

Il rapporto tra Hunter e l’esercito della Regina continuò fino alla Seconda Guerra Mondiale e fu proprio in quegli anni che l’azienda ottenne i primi apprezzamenti dalla famiglia reale, ammirata dall’eccellente lavoro artigianale e dai progressi tecnologici nella produzione.

Nel 1977 arrivò anche il riconoscimento ufficiale. Filippo, duca di Edimburgo, conferì a Hunter la Royal Warrant, la più alta onorificenza per una realtà commerciale del Regno Unito. E allo stesso tempo scelse gli stivali di gomma e le collezioni di boots Hunter come fornitura ufficiale della casa regnante.

Un’onorificenza riconfermata nel 1986 da Elisabetta II che ancora oggi in molte occasioni ufficiali veste i suoi classici stivali di gomma Hunter.

Gli anni ’80 del secolo scorso rappresentarono un vero e proprio turning point per l’azienda che si trasformò rapidamente da marchio tecnico a vera e propria icona di stile. Buona parte del merito va a Lady Diana e ai suoi figli William e Harry, immortalati più volte a Londra o durante le passeggiate in campagna con i loro fidi Hunter ai piedi.

Il resto è storia recente. Gli stivali da pioggia Hunter sono i più amati dalle star della moda internazionale, compaiono nelle sfilate di ogni stagione e sono tra i più gettonati nei negozi fisici e online. E per farsi un’idea della bellezza dei prodotti è sufficiente visitare lo shop online di Zalando che propone una ricca collezione di stivali da pioggia Hunter.

La nuova linea di Hunter e l’arrivo di Alasdhair Willis

Nel 2013 c’è stata una vera e propria svolta per Hunter. Con la nomina di Alasdhair Willis come nuovo direttore creativo è arrivata la diversificazione e sono stati lanciati due nuovi sotto-marchi: Hunter Original e Hunter Field. La serie Original abbina a una nuova versione degli stivali accessori come capi spalla, zaini, porta-oggetti e calzature diverse come ciabatte e scarpe basse.

Hunter Field è invece incentrata sul rinnovamento tecnologico e ecosostenibile dei boots tradizionali ed è pensata per le performance all’aperto, sia in contesti rurali che più propriamente urbani.

L’impegno di Hunter per la sostenibilità

Quello della sostenibilità ambientale e della riduzione dello sfruttamento di risorse naturali e manodopera è uno degli impegni più importanti per Hunter, e anche una delle mission che rendono unica questa casa. Nel 2017 il brand avviato un programma con Long Trail Sustainability, per analizzare il ciclo di vita e tracciare l’impatto ambientale dei suoi stivali impermeabili. A partire dall’anno successivo è arrivato il protocollo The Carbon Trust, volto a misurare le emissioni di CO2 in azienda, negli uffici e nei negozi con l’obiettivo di ridurle nel giro di pochi anni.

Non mancano anche le collaborazioni con altri marchi. In tempi recenti è iniziata la partnership con Stella McCartney per realizzare stivali di gomma per la pioggia soltanto con materiali provenienti da coltivazioni certificate in Guatemala (e quindi senza aumentare lo sfruttamento delle foreste pluviali). E con essa la decisione di introdurre il poliestere e il cotone bio riciclati nella maggior parte dei prodotti.

Un impegno, quello ambientale, ben esplicitato dallo stesso Alasdhair Willis in una delle sue interviste più recenti: “vogliamo migliorare filiere ed efficienza. Investire sull’economia circolare e ascoltare i consumatori, non i politici”.

Le ultime tendenze e il ritorno degli stivali di gomma

In tempi recenti gli stivali di gomma hanno vissuto una seconda giovinezza. Kate Moss li ha indossati in molte occasioni ufficiali e nelle recenti sfilate Autunno Inverno 2020/2021 tutti i grandi marchi hanno proposto la propria versione dei boots. Una ricerca condotta dal Guardian ha anche analizzato l’andamento degli straordinari numeri del mercato. Hunter, in particolare, ha registrato una crescita del 114% nella vendita online dei suoi stivali soltanto negli ultimi 12 mesi.

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