Pitti street style – questione di barba

Barba, tanta barba, km di barba al Pitti. Scusate il ritardo, magari questo post era più sul pezzo la scorsa settimana, ma cosa volete, pure io ho i miei tempi biblici per partorire le mie opinioni. Sì, la barba e i calzini Gallo, questo è quello che mi è rimasto in mente dell’ultimo Pitti che ho seguito a distanza. Purtroppo a questa fiera non riesco mai a partecipare visto che durante la settimana non posso muovermi, ma grazie a Dio esiste internet e le distante si dissolvono e mi è sembrato quasi di esserci, lì fuori dalla Fortezza da Basso. Che la barba fosse tornata di gran moda non è una novità, perchè dona quell’aria di misterioso e intellettuale. Sì, perchè l’uomo fashion è anche un intellettuale. Non ho mai capito perché. Perchè noi che ci compriamo le Lobuitin siamo delle spendaccione, lui che si compra la scarpa di cuoio artigianale, fatta a mano che costa 3 volte le nostre Lobuitin invece è un vero cultore. Mah, i misteri. Sempre il solito divario uomo e donna. Ma io al Pitti non ci vado pure per una seconda ragione, a me l’uomo tutto agghindato a festa un po’ mi inquieta. Tutto perfetto, dalla riga del calzino, al papillon, alla barba che sembra lasciata al caso, ma che in realtà è stata tagliata dal miglior barbiere di Siviglia, profumato di essenze e che porta il borsello. No, caspita, l’uomo non è così!!! Da qualche parte ho letto che “l’uomo ha da puzzà” e farà ridere, ma un pò mi manca sta cosa. La perfezione stanca eccome, e litigare su chi passa più tempo davanti allo specchio mi sembra vano. Uomo rude cercasi, meno specchio e meno perfezione, gli uomini del Pitti, credo che comunque non mi vorrebbero a prescindere, forse preferisco altro.

photo credit GRAZIA.IT by Nam 

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